lunedì 4 giugno 2012

La corazza della leggendaria Bismarck




La Bismarck fu una nave da battaglia tedesca della seconda guerra mondiale, così battezzata in onore del cancelliere del XIX secolo Otto von Bismarck (1815-1898). È famosa per l'affondamento dell'incrociatore da battaglia Hood e per la caccia successiva che le venne data che portò alla sua distruzione. Eponima della classe Bismarck, l'unica altra unità della stessa classe fu la Tirpitz.

BREVE STORIA
Entra in servizio il 24-08-1940, a guerra già iniziata. 
Gli storici sottolineano il valore di un vascello che possedeva ogni caratteristica sviluppata a quel massimo che consente la perfetta armonia di tutte le sue principali componenti (velocità, autonomia, manovrabilità, corazzatura, armamento, sis. di puntamento, ecc.). 
L’obiettivo della Bismarck sono i traffici in Atlantico, per raggiungere il quale occorre scavalcare l’Inghilterra passandole il più lontano possibile. Nel tragitto viene però intercettata dalla Hood, fiore all'occhiello della Royal Navy, di dimensioni ancora superiori alla Bismarck, che tuttavia riesce, con un'azione che avrà una enorme portata a livello psicologico, ad affondarla. La nave si ritrova predata da 50 aerei basati a terra, 2 portaerei, 5 corazzate, 14 incrociatori di vario tipo, 22 cacciatorpediniere più il naviglio minore. Dopo una lunga caccia, gli aerosiluranti della Ark Royal riescono a mettere fuori uso il timone, impedendole di compiere manovre e condannandola definitivamente. Ma neanche quando due corazzate e due incrociatori la raggiungono, colpendola con un numero compreso fra 9 e 12 siluri, la corazzata affonda. Solo quando tutti i cannoni sono stati messi fuori uso, l'equipaggio aziona le cariche di autoaffondamento.

LA CORAZZA
(Tratto da: "Grandi navi da battaglia tedesche della Seconda Guerra Mondiale" di M.J. Whitley, 1989)

"Di solito le protezioni verticali seguivano, pur con spessori diversi, la disposizione adottata per la Schlachtschiff E, ma con la paratia lanciasiluri in verticale invece che inclinata. I fianchi della cintura di corazza erano formate da due fasce sovrapposte di acciaio carbocementato KC n/ A. La fascia inferiore (spessa 320 mm) saliva da 7.800 mm sopra la chiglia (1.600 mm sotto il galleggiamento previsto) fino a 100 mm sotto il ponte di batteria. Erano piastre smussate con un un gradino sul bordo superiore dove si incastrava la seconda fascia di corazza, e avevano pieno spessore per il 70% della profondità prima di assottigliarsi a 170 mm nell'estremità inferiore. Anche la fascia sovrastante era di acciaio KC n/ A spesso 145 mm e arrivava in cima alla corazza del ponte di coperta.
Le piastre avevano un rinforzo interno di legno spesso 60 mm, e il tutto era assicurato alla corazza esterna con dei bulloni di acciaio da 50 o 70 mm di diametro. La cintura principale andava dall'ordinata 32 alla 203 ed era profonda 4,8 m. Nella superficie coperta dalla cintura, la corazza esterna era spessa 16 mm nel- le parti centrale e inferiore, 18 mm lungo il bordo superiore e 25 mm presso l'artiglieria di poppa da 15 cm.
A poppa e a prua della cintura principale e un poco più in basso, c'erano due cinture più sottili e meno profonde in acciaio Wh n/a. Quella di poppa (80 mm) andava dall'ordinata 10,5 alla 32, e con 2.100 mm di profondità arrivava a 1.500 mm sotto il galleggiamento previsto. La cintura di prua era invece spessa 60 mm, profonda 3.895 mm e andava dalla cintura principale alla prua della nave. A poppa e a prua della cintura principale queste cinture inferiori formavano la corazzatura esterna che alle estremità era rivettata e dotata di stroppi. I bordi superiori e inferiori di queste cinture che non poggiavano sulla corazza erano giuntati con incastri e bulloni alle piastre del rivestimento esterno.
All'interno della cintura principale, una paratia esterna dei lanciasiluri andava dalla longitudinale XI al ponte corazzato. Lo spazio fra questa paratia e il rivestimento era solitamente vuoto,
ma poteva essere usato per evitare l'allagamento in caso d'emergenza. La paratia dei anti-siluri interna o principale era fabbricata con 45 mm di acciaio Wh n/a con le estremità scriccate a fiamma, rivettate e dotate di stroppi di vario spessore. Fra le paratie degli anti-siluri interna ed esterna c'erano le stive per l'acqua e per il carburante. A mezza nave la corazza esterna distava 5.300 mm dalla paratia principale dei anti-siluri e 2.347 mm da quella esterna. Le protezioni antisiluro erano larghe 5,8 m, e il peso complessivo delle protezioni verticali era di 8.136.532 Kg.
Le protezioni orizzontali erano dotate di due ponti corazza- ti, con quello di coperta fabbricato per 10 più in acciaio Wh n/a. Il ponte di coperta andava dall'ordinata 10,5 alla 224, era spesso 50 mm tranne che presso le aperture delle barbette da 15 cm dove diventava di 80 mm.
Tutte le giunte e le estremità erano saldate, e l'acciaio usato per questo ponte ammontava a circa 2.248.053 Kg. Il ponte corazzato principale era generalmente di 80 mm dalla paratia para- siluri verso il centro nave e 110 mm verso l'esterno, dove si inclinava a 22 gradi per unirsi alla corazza laterale. A poppavia dell'ordinata 32 c'era un primo ponte corazzato spesso 110 mm fino all'ordinata 10,5. Per il ponte principale corazzato erano sta- ti impiegati 4.293.264 Kg.
La cittadella corazzata era chiusa alle due estremità dalle paratie corazzate all'ordinata 32 e 202,7, oltre all'ordinata 10,5 per isolare le protezioni dei timoni. Lo spessore di queste paratie vaiava dai 180 ai 220 mm sotto il ponte corazzato. Sopra i 100 mm di spessore la corazza era in KC n/ A, al di sotto si usava il Wh n/a. Le barbette principali erano formate da due anelli; quello inferiore saliva dal ponte corazzato fino ad appena sotto il primo ponte con 220 mm di spessore e l'anello inferiore era in KC N/ A da 340 mm, mentre le barbette erano in Wh n/a da 80 mm. La corazza della torre di controllo era formata da cinque piastre da 340 mm unite con bulloni e dotate di stroppi alle estremità. Le comunicazioni con il centro di comando avvenivano tramite una tubatura spessa 200 mm."

Per un elenco dei dati tecnici e per una storia più dettagliata si veda il link.Otto Von Bismarck

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